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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Le parole del vino

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Zisola è  il nome di una delle tante contrade che circondano la città di Noto, dalla parte più alta si riescono ad intravvedere i palazzi e le cupole delle Chiese della capitale del barocco,  il cui centro storico, dal 2002, è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO.   Zisola deriva dall'arabo "al-'Azīza" significa "La splendida" e indica anche il nome di una cantina che, dal 2003, appartiene alla famiglia  Mazzei, di origine  toscana e di nobile lignaggio. Il cuore della proprietà, che si estende per 50 ettari, è l'imponente dimora padronale dei primi dell'800,   circondata da basse costruzioni che fanno da cornice alla corte dove si affaccia l'edificio dai curiosi infissi rosso ciliegia. Lo  splendore della  rigogliosa e fitta vegetazione,  i filari ordinati delle viti che accarezzano i dolci declivi, gli alberi di agrumi, di mandorle e di ulivi, la fragranza inebriante dei gelsomini appena sbocciati,

La cucina etica del Gutkowskino

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Arriviamo nei pressi del Lungomare di Levante al tramonto, nell'esatto momento in cui il cielo si accende di rosa e il mare si tinge  di blu cobalto. Difficile descrivere la sensazione che si prova davanti ad un simile spettacolo della natura, difficile trovare le parole quando lo sguardo si spinge oltre l'orizzonte  alla ricerca di quella sottile e impercettibile linea di collegamento tra cielo e mare. Perdersi nei suoi colori e respirarne il profumo,  è desiderio d'infinito, è l'essenza  dell'estate siciliana. La  riviera di Levante, che porta il nome  dello scrittore siracusano Elio Vittorini  è, in parte, protetta da imponenti mura risalenti all'epoca della dominazione spagnola, costruite a scopo difensivo. Resistono allo  scorrere del tempo, alla forza del vento e delle onde che si infrangono sugli avamposti militari, il bastione di San Giovannello, di San Domenico e San Giacomo. Nella Siracusa del Garofano rosso, simbolo della promessa d'amore

Il satiro e la sua danza immortale

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" Allāhu Akbar Ašhadu an lā ilāh illā Allāh Ašhadu anna Muḥammad Rasūl Allāh..."  i l richiamo del muezzin che invita alla preghiera si fonde con il suono delle campane di una chiesa vicina. Il rito si ripete spesso durante il giorno e la polifonia è una melodia insolita che rapisce e lascia attoniti.  In questa parte di mare e di terra, due culture e due religioni si fondono e convivono da secoli, nel segno del dialogo e del rispetto reciproco. Siamo a Mazara del Vallo, il più importante porto del Mediterraneo, in provincia di Trapani, città multiculturale, multietnica, vivace crocevia di popoli .  I musulmani  d'Ifriqyia, Arabi  e, soprattutto, Berberi, vi sbarcarono il 16 giugno 827 ,  risollevando la città dal degrado cui sembrava destinata.  Si ebbe, così, il risveglio economico dell'antica Mazara, che divenne il più grosso centro giuridico della Sicilia e un importante punto commerciale, artistico e letterario. La popolazione raggiunse i 30.000 abitanti, e