Professione Mastro birraio

La birra ha una storia antica quanto il mondo, si racconta che 5.000 anni fa, presso la popolazione degli Assiri, sia stata rinvenuta una tavoletta con delle incisioni in cui si faceva riferimento, oltre alla parola birra,  anche all'arte dei Mastri birrai. In quel lontano periodo la birra era legata al rituale religioso, la si beveva durante i funerali e si offriva, come dono propiziatorio, alle  divinità per assicurare, al defunto, un tranquillo sonno eterno.
Nell'antico Egitto era bevanda molto comune e veniva somministrata alla popolazione, in quanto considerata un utile ed efficace rimedio per le malattie più comuni. Diluita con acqua e miele costituiva un sostituto del latte in mancanza di quello materno.
Anche in Grecia ebbe una certa approvazione, legata, soprattutto, al culto di Demetra, dea delle messi.
Fu durante il Medioevo che la pratica della produzione della mitica bionda  ebbe ampia diffusione, grazie alla nascita dei Monasteri dove i frati si dilettavano nella sperimentazione di nuove soluzioni e di nuovi ingredienti, quali il luppolo. La più antica birreria dei monaci benedettini risale al 768 e si trova a Weihenstephan, nei pressi di Monaco di Baviera. Sempre in Baviera, nel 1516, fu introdotto un disciplinare che  ne stabiliva le regole di produzione: solo malto d'orzo, acqua e luppolo, al quale, ancora oggi, si guarda con doveroso rispetto.
In Italia, fino alla prima metà dell'800, la birra era poco bevuta e non faceva parte della tradizione del territorio. Le prime esperienze imprenditoriali si devono ad importanti famiglie provenienti dal nord Europa, come i Wurher, i Dreher, Von Wunster ed altri che, con l'intento di ampliare i mercati creano delle imprese nella nostra penisola. Ma gli infausti eventi storico-politici dei primi del '900 causano una battuta d'arresto alla linea di produzione, con il conseguente crollo dei consumi e delle vendite.
Solo nei primi anni del 2000 si registra un vero e proprio "Rinascimento della birra" con un aumento vertiginoso dei consumi e la nascita, in maniera geograficamente diffusa, di microbirrifici e di brewpub che hanno portato un innalzamento dei livelli di qualità del prodotto, oltre a rappresentare un interessante potenziale economico.
Nell'onda di questo ritrovato interesse nei confronti della produzione artigianale della birra, si inserisce il disegno di Marco Torcasso e Milo Carpinteri, di Solarino, in provincia di Siracusa,   studi in relazioni internazionali l'uno, in veterinaria l'altro, giovani, talentuosi e animati da tanto entusiasmo,  energia  e voglia di realizzare qualcosa di grande.
Seduti ad un tavolo di un pub, in una calda e stellata notte d'estate,  davanti ad un boccale di birra,  cominciano a sognare  a occhi aperti sulla possibilità di creare un prodotto che rispecchiasse il loro vissuto e la loro identità.
Nel 2016  danno corpo all' idea e iniziano, con metodi piuttosto rudimentali, a "sfornare" le prime bottiglie, che nel giro di poco tempo riescono a ottenere consenso di pubblico e di critica. La partecipazione a vari campionati di  homebrewers   li vede tra i primi classificati. E poi ospiti speciali durante il matrimonio, nei pressi di Frosinone, di  Cristina e Stefano, storico compagno di scuola e di bevute; accanto al menù, rigorosamente declinato in versione mediterranea, compare anche la birra siciliana. Idea inusuale che conquista  gli invitati che, tra un finger di gambero crudo di Mazara e un "coppo" di fritto di paranza, sorseggiano l'ottima birra homemade. The Underdogs, a dispetto del nome,  diventa un marchio familiare, comincia ad essere proposta nei vari pub e pizzerie della zona e parimenti arrivano  gli ordini  dei distributori per  Napoli, Parma, e altre città italiane. Il sogno diventa realtà e assume proporzioni impensabili.

Marco, il mastro birraio, mette tutto il suo impegno nel progetto, si documenta, studia, trova il suo spazio creativo fatto di malti, luppoli, batteri lattici, fermentatori, gorgogliatori e formule chimiche. Genialità e inventiva agitano le sue giornate e, ancora più, le sue notti insonni alla ricerca della ricetta perfetta, osando e sperimentando soluzioni innovative con sguardo  al passato e ai metodi di produzione tradizionali,  ma senza dimenticare know how e ricerca. Ci mette l'anima e i risultati sono visibili, il fatturato cresce così come i programmi di sviluppo per il futuro che diventano sempre più ambiziosi, fino alla notizia, appena arrivata, della partecipazione alle prestigiose giornate del Taormina Gourmet.
L'American Pale Ale, dal corpo leggero e secco,  profumo persistente, la Rustic Season,  dal colore chiaro, aromi di ispirazione belga, e che, grazie alla presenza della segale possiede un'anima gentile , molto  gradevole al gusto, la Soursoul, dal colore giallo paglierino,  naso  deciso, con note citriche  lunghe e sapore leggermente acidulo, rappresentano il cuore pulsante dell'azienda  che diventa ogni giorno di più una realtà dinamica,  vivace e in grande fermento.

English version

Brewmaster profession

Beer has an history as old as the world, it is said that 5,000 years ago, in the population of the Assyrians, was found a tablet with incisions that referred, in addition to the word beer, also to the art of Brewers. In that distant period, beer was linked to the religious ritual, it was drank during the funeral and it was offered as a propitiatory gift to the deities to assure the deceased a peaceful eternal sleep.

In ancient Egypt it was a very common drink and was administered to the population, as it was considered a useful and effective remedy for the most common diseases. Diluted with water and honey, it was a substitute for milk in the absence of a mother's milk.

Even in Greece he had a certain approval, linked, above all, to the cult of Demeter, goddess of the wheat.

It was during the Middle Ages that the practice of the production of the legendary blonde had wide spread, thanks to the birth of the monasteries where the friarsfwere delighted in experimenting with new solutions and new ingredients, such as hops. The oldest brewery of Benedictine monks dates back to 768 and is located in Weihenstephan, near Munich. Also in Bavaria, in 1516, a regulation was introduced that established the rules of production: only barley malt, water and hops, to which, even today, we look with due respect.

In Italy, until the first half of the 800s, beer was not drunk and was not part of the local tradition. The first entrepreneurial experiences are due to important families from northern Europe, such as the Wurher, the Dreher, Von Wunster and others who, with the intention of expanding the markets, create businesses in our peninsula. But the unfortunate historical-political events of the early '900 cause a setback to the production line with the consequent collapse of consumption and sales.

Only in the early years of 2000 there was a real "Renaissance of beer" with a dramatic increase in consumption and the birth, in a geographically diffused manner, of microbreweries and brewpubs that led to an increase in the quality levels of the product, beyond to represent an interesting economic potential.

In the wake of this newfound interest in the craft production of beer, there is the drawing by Marco Torcasso and Milo Carpinteri, of Solarino, in the province of Syracuse, studies in international relations one, in veterinary medicine the other, young people, talented and animated by so much enthusiasm, energy and desire to achieve something great.

Sitting at a table in a pub, in a warm and starry summer night, in front of a mug of beer, they begin to daydream about the possibility of creating a product that reflects their experience and their identity.

In 2016 they give body to the idea and start, with rather rudimentary methods, to "churn out" the first bottles, which in a short time manage to obtain public and critical consensus. Participation in various homebrew championships sees them among the first classified. And then special guests during the marriage, in Lazio, by Cristina and Stefano, a historic schoolmate and drinker; next to the menu, rigorously declined to Mediterranean flavors, there is also craft beer. Unusual idea that wins the guests who, between a raw shrimp finger of Mazara and a "coppo" of frying paranza sip the excellent Sicilian beer.

The Underdogs, in spite of the name, becomes a family brand, begins to be proposed in the various pubs and pizzerias in the area and the orders of distributors arrive for Naples, Parma, and other Italian cities. The dream becomes reality and assumes unthinkable proportions.

Marco, the brewmaster, puts all his efforts into the project, is documented, invents, finds its creative space made of malts, hops, lactic bacteria, fermenters, bubblers and chemical formulas. Genius and madness enliven his days and, even more, his sleepless nights in search of the right ingredient, daring and experimenting with innovative solutions with a glance at the past and traditional methods of production, but without forgetting know-how and research. It puts the soul and the results are visible, the turnover grows as well as the development programs for the future that become more and more ambitious, until the news, just arrived, of participation in the prestigious Taormina Gourmet days.

The American Pale Ale, with a light and dry body, a persistent scent, the Rustic Season, with a light color, Belgian-inspired aromas, thanks to the presence of rye has a gentle, very pleasant taste, the Soursoul, with a yellow color straw-colored, decisive nose, with long citrus notes and slightly acidic taste, they represent the beating heart of the company, which becomes more and more a dynamic, lively and bustling reality every day.