Profumo di zagara





Marzo è porta di mezzo,  mese di attesa, speranza, risveglio e rinascita.

E’ dedicato a Marte che, oltre a essere dio della guerra, lo era anche dei raccolti primaverili e della fertilità.

Fino al 46 a.C., quando nell'antica Roma era  in uso il calendario romano, l’inizio del nuovo anno coincideva con il primo marzo.

A marzo si passa dallo scialbo e piatto inverno all’allegra e frizzante primavera. 

Una promessa di luce e rinnovata energia.

Le giornate si allungano e i campi indossano avvolgenti melodie. 

In Sicilia i mandorli sono già in fiore e le gemme  conquistano uno spicchio di cielo tra la timida e spoglia vegetazione.

Gli agrumeti, i giardini, come venivano chiamati dai nostri nonni,  a sottolineare la pregevole eredità araba, appaiono punteggiati da pallide perle rosate.  Con il calore del sole, esploderanno in un’esultanza di immacolate  e vibranti stelle d’Oriente.

La zagara è profumo di Sicilia per eccellenza. E’ il fiore di limoni,  aranci,  mandarini. 

Dal fiore di zagara si ricava un morbido e dorato miele, così come aromatici oli essenziali e costosi eau de parfum che rievocano le magiche note di questo generoso dono di Madre  Terra.

Nella Piana di Catania e nella Conca d’oro, in prossimità di Palermo, enormi distese di agrumi rappresentavano, prima della crisi che ha colpito il settore,  la coltivazione più diffusa. 

Tra le sponde ambrate del Simeto e i rossi profili normanni, migliaia di delicate corolle attendono l’arrivo della bella stagione per trasformarsi in variopinti  e multiformi frutti.

Il termine arabo Zahr  cioè fiore, viene utilizzato anche come sinonimo di splendore, lucentezza e prosperità. 

Il suo odore è cangiante. Al mattino è acquoso, tenue, con sentori di terra bagnata. La sera si fa più intenso, vivace, pungente. 

Con la sua seducente bellezza accarezza i sensi e rasserena lo spirito. Un alito che inebria la mente e rasenta la felicità”, come ebbe a dire Guy de Maupassant durante il suo viaggio in Sicilia.

Il fiore appare carnoso, bianco, puro. Ricorda il candore e la grazia dell’abito nuziale tanto da essere,  indissolubilmente, legato al matrimonio.  

Si  racconta, infatti,  che tanto tempo fa,  un certo re di Spagna ricevette in regalo un albero di arancio fiorito. Un ambasciatore, in visita presso il suo palazzo, gli chiese di averne un  ramoscello.  Il sovrano, però, gli  negò il favore. Il diplomatico, pur di impossessarsi della straordinaria  zagara, corruppe il giardiniere di corte. In questo modo il suo desiderio venne soddisfatto. L’uomo, con la somma ricevuta, destinò  alla figlia una cospicua dote,  permettendole di andare in sposa al più facoltoso  dei pretendenti. La giovane, arrivato il gran momento delle nozze,  intrecciò tra le fluenti chiome corvine,  ghirlande di  fiori d’arancio che, da quella circostanza, divennero simbolo d’amore e di unione tra innamorati. 

Sull’onda fragrante di zagara  e dell’amore come linfa vitale, dell’amore che “move il sole e l’altre stelle”, l’amore come specchio d’infinito, mi affido sicura ai versi del poeta modicano Salvatore Quasimodo,  dedicati alla forza prorompente della natura e all’intima sostanza del suo paese natìo.

 

“….E tu vento del sud forte di zàgare,

spingi la luna dove nudi dormono fanciulli,

forza il puledro sui campi umidi d'orme di cavalle,

apri il mare, alza le nuvole dagli alberi:

già l'airone s'avanza verso l'acqua e

fiuta lento il fango tra le spine,

ride la gazza, nera sugli aranci”.

 

© Alvice Cartelli




Scent of orange blossom

March is the middle door, a month of waiting, hope, awakening and rebirth.

It is dedicated to Mars that, in addition to being a god of war, it was also spring crops and fertility.

Until 46 BC, when the Roman calendar was in use in ancient Rome, the beginning of the new year coincided with March 1st.

In March we pass from the grey winter to the cheerful and sparkling spring.

A promise of light and renewed energy.

The days stretch and the fields wear enveloping melodies.

In Sicily the almonds are already in bloom and the gems of the plants conquer a clove of heaven between the shy and bare vegetation.

The citrus groves, the gardens, as they were called by our grandparents, to underline the valuable Arab inheritance, appear dotted with pale pink pearls. With the warmth of the sun, they will explode in an exultation of immaculate and vibrant stars of the East.

The zagara is the scent of Sicily par excellence. It is the lemon flower, orange, mandarins.

From the flower of Zagara a soft and golden honey is obtained, as well as aromatic essential and expensive eau de parfum oils that recall the magical notes of this generous gift of mother earth.

In the Piana di Catania and in the Golden Conca, near Palermo, enormous expanses of citrus fruits represented, before the crisis that hit the sector, the most widespread cultivation.

Between the amber Simeto smeter and the red Norman profiles, thousands of delicate corollas await the arrival of the summer to transform into colorful and multifaceted fruits.

The arabic Zahr term that is flower, is also used as a synonym of splendor, shine and prosperity.

His smell is changing. In the morning it is watery, soft, with hints of wet earth. In the evening he gets more intense, lively, pungent.

With his seductive beauty it caresses the senses and bares the spirit. "A breath that intoxicates the mind and borders on happiness", as Guy de Maupassant had to say during his trip to Sicily.

The flower appears fleshy, white, pure. Remember the candor and grace of the wedding dress so much that it is, inextricably, linked to marriage.

It is said, in fact, that long ago, a certain king of Spain received a flowery orange tree as a gift. A ambassador, visiting his building, asked him to have a twig. The sovereign, however, denied him the favor. The diplomat, in order to take possession of the extraordinary zagara, corrupt the court gardener. In this way his desire was satisfied. The man, with the sum received, allocated to his daughter a conspicuous dowry, allowing her to marry the most wealthy of the pretenders. The young woman, having arrived the great moment of the wedding, intertwined among the flowing corvine hair, garlands of orange flowers which, from that circumstance, became a symbol of love and union between lovers.

On the fragrant wave of Zagara and love as a lifeblood, of the love that "Move the sun and the other stars", love as a mirror of infinity, I entrust myself to the verses of the poet Modican Salvatore Quasimodo, dedicated to the bursting force of nature and the intimate substance of his native country.

“….E tu vento del sud forte di zàgare,

spingi la luna dove nudi dormono fanciulli,

forza il puledro sui campi umidi d'orme di cavalle,

apri il mare, alza le nuvole dagli alberi:

già l'airone s'avanza verso l'acqua e

fiuta lento il fango tra le spine,

ride la gazza, nera sugli aranci”.

 

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