La valle sacra dell'Argimusco






La firma della Pace di Caltabellota (1302), che pose fine al Vespro siciliano, la guerra che bagnò di sangue la Sicilia per circa un ventennio, segnò un cambiamento politico importante nei giochi di  potere dell'Isola. La dominazione francese degli Angioini lasciò il posto agli Aragonesi e Federico III d'Aragona fu incoronato re di Trinacria "vita natural durante".
Federico III, fra le avventurose vicende legate al suo  regno e nei suoi frequenti vagabondaggi   lungo il territorio siciliano, elesse, come sua sede preferita, Montalbano Elicona, in provincia di Messina, designato nel 2015, "Borgo più bello d'Italia".






Montalbano Elicona, gode di una posizione privilegiata, con i suoi 900 mt di altezza, si affaccia sul versante destro della Valle del torrente omonimo. Fu eretto su un'antica strada romana e poi medievale che collega la costa tirrenica a quella ionica della Sicilia nord orientale. Conta 2500 abitanti e numerosi monumenti di valore  storico e artistico.  La Chiesa Madre è dedicata a San Nicola e si trova nel centro storico.  Da Piazza Umberto I si sale al Castello, ricostruito tra il 1302 e il 1311, che rappresenta l'unico esempio, in Sicilia, di Palazzo residenziale trecentesco, arroccato sulla sommità del promontorio dove si snoda l'impianto urbano del paese. Poco lontano dal Castello si trova la Chiesa di Santa Caterina, in stile romanico, nel cui interno sono custodite varie opere d'arte.





La parte più caratteristica è, senza dubbio, il borgo antico con le tipiche case avvinghiate le une sulle altre e il labirinto di stradine lastricate in pietra arenaria che, al tramonto, si accendono di bagliori dorati.


Immerso nella pace solitaria del borgo,  Federico III d'Aragona insieme alla moglie Eleonora D'Angiò, seppur in continua lotta con il fratello di lei e con il papato, vi trascorse qualche periodo di serena tranquillità.  Federico III fu un sovrano amato e benvoluto dai Siciliani, ma ancora di più lo fu la moglie, Eleonora, donna dotata di lungimiranza, equilibrio e capacità diplomatica. Ella nutriva una profonda fede religiosa che associava alla pratica francescana della povertà e della penitenza. Dedicò la sua vita a opere di beneficienza e donazioni all'ordine francescano. Fece costruire la Chiesa di San Francesco, a Catania, che divenne anche il suo rifugio ultimo.




Eleonora coltivava grandi passioni, prima fra tutte, quella per l'astronomia. Si interessò attivamente di questioni politiche, affiancando il marito nella gestione del patrimonio economico e finanziario dell'Isola. Il 28 Maggio 1308 nominò, quale capitano e vicario dei suoi possedimenti di Avola, Calcerado de Vergnea. Quest'ultimo, si suppone, abbia trasferito risorse al medico e alchimista di corte, un certo Arnaldo de Villanueva, chiamato Arnau,  che aveva progettato, insieme alla regina, la  costruzione, presso il sito di Argimustus, di  un grande talismano in pietra, in grado di curare il re e la famiglia reale in vista di tribolazioni apocalittiche, attese per gli anni a venire. La morte della regina e del visionario progettista fecero cadere nell'oblio la  costosa e avveniristica struttura architettonica pensata come "Specchio delle stelle". 
Ma la Natura sembra aver preso parte e, addirittura, anticipato  l'ambizioso disegno del preveggente Arnau e intercettato il travolgente amore della sovrana  per quella valle sacra, modellando nella roccia la maestosa figura di donna con le mani giunte, colta nell'atto dell'assorto e contemplativo raccoglimento della preghiera che fa pensare, nel regale portamento, alla mitica "Stella d'Aragona".



L'area dell'Argimusco, risalente all'età del Bronzo,  si estende su un vasto altopiano, la cui altitudine si aggira intorno ai 1200 mt s.l.m., situato al confine tra i Monti Peloritani  e i Monti Nebrodi, nel pieno dispiegarsi del Val Demone. Le Rocche dell'Argimusco rappresentano uno dei più interessanti complessi rupestri dell'Italia meridionale, tanto da essere paragonato al sito peruviano di Marcahuasi.
Qui è possibile praticare l'"Astronomia degli orizzonti" secondo lo studioso scozzese McKee,  in quanto,  da questo luogo, si possono osservare tutt'e quattro gli orizzonti.
L'azione erosiva di pioggia, vento e neve ha plasmato le rocce millenarie, modellandole in figure antropomorfe e zoomorfe di rara suggestione e bellezza.
La vasta radura, scelta come luogo privilegiato per osservare il cielo, divenne  uno straordinario santuario naturale  dove si celebravano riti sacri in onore  delle divinità della Terra e del Cielo.

Nella valle dell'Argimusco, a pochi chilometri da Montalbano Elicona e dal Bosco di Malabotta, oltre all'Orante è possibile scorgere altre figure megalitiche, come l'Aquila con il becco rivolto a sud, in direzione di una tomba a grotticella e un palmento rupestre, l'Alchimista, il Frate, il Siculo, il Babbuino e altro ancora.







Mentre alle spalle, l'Etna, la Regina delle Nevi, domina sull'Altopiano con la sua leggiadra imponenza.




In occasione degli Equinozi,  quando ancora la Valle è immersa nel buio e nel silenzio, nell'ora in cui la Natura appare vergine, intatta, rigenerata dai processi nutritivi della notte,  si può scorgere il sorgere del Sole in prossimità della Rocca Salvatesta, un indicatore equinoziale eccezionale grazie al quale è possibile stabilire il momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla  Terra  e permettere di formulare, di conseguenza,   il calendario astronomico, utile per le pratiche agricole e religiose delle popolazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli.



Assistere alla nascita dell'astro di fuoco nella Valle dell'Argimusco, rappresenta un'esperienza mistica singolare, immersi in un paesaggio di luci e di ombre, di giganti di pietra, nell'incessante rincorrersi di realtà e sogno,  cielo e terra, storia e leggenda.



Le Rocche dell'Argimusco,  da qualche anno, sono  diventate oggetto di studio da parte di appassionati ed esperti del settore e  inserite in un progetto internazionale di ricerca grazie all'interessamento dell'archeoastronomo Andrea Orlando. Incuriosito e affascinato, al  tempo stesso, dal mistero delle Rocce millenarie, Andrea Orlando ha realizzato una serie di studi che lo hanno condotto a presentare il primo lavoro, a carattere scientifico, durante il prestigioso convegno della SEAC (European Society for Astronomy in Culture), che si è tenuto a Malta nel settembre del 2014.
Adesso il sito è meta frequentata da esploratori, escursionisti e viaggiatori amanti della Natura e di esperienze ascetiche.




Versión en español

La firma de la Paz de Caltabellota (1302), que puso fin a las Vísperas sicilianas, la guerra que ensangrentó Sicilia durante unos veinte años, marcó un importante cambio político en los juegos de poder de la isla. La dominación francesa de los angevinos dio paso a los aragoneses y Federico III de Aragón fue coronado rey de Trinacria "durante la vida natural".
Federico III, entre los hechos aventureros vinculados a su reinado y en sus frecuentes vagabundeos por el territorio siciliano, eligió a Montalbano Elicona como su asiento favorito, en la provincia de Messina, designado en 2015, "Pueblo más bello de Italia".
Montalbano Elicona goza de una posición privilegiada, con sus 900 metros de altura, con vistas al margen derecho del valle del arroyo homónimo. Fue construido sobre una antigua vía romana y luego medieval que conecta la costa del Tirreno con la costa jónica del noreste de Sicilia. Tiene 2500 habitantes y numerosos monumentos de valor histórico y artístico. La Iglesia Matriz está dedicada a San Nicola y está ubicada en el centro histórico. Desde Piazza Umberto I se sube al Castillo, reconstruido entre 1302 y 1311, que es el único ejemplo, en Sicilia, de un edificio residencial del siglo XIV, encaramado en lo alto del promontorio donde el trazado urbano de la ciudad serpentea. manera. No lejos del Castillo se encuentra la Iglesia de Santa Caterina, de estilo románico, en la que se guardan diversas obras de arte.

Lo más característico es, sin duda, el pueblo antiguo con las casas típicas pegadas unas a otras y el laberinto de callejuelas empedradas en piedra arenisca que, al atardecer, se iluminan con resplandores dorados.
Inmerso en la paz solitaria del pueblo, Federico III de Aragón junto con su esposa Eleonora D'Angiò, aunque en constante lucha con su hermano y con el papado, pasó allí un período de serena tranquilidad. Federico III era un soberano amado y querido por los sicilianos, pero aún más lo era su esposa, Eleonora, una mujer con previsión, equilibrio y dotes diplomáticas. Cultivó una profunda fe religiosa que asoció con la práctica franciscana de la pobreza y la penitencia. Dedicó su vida a obras de caridad y donaciones a la orden franciscana. Construyó la Iglesia de San Francisco, en Catania, que también se convirtió en su último refugio.
Eleonora cultivó grandes pasiones, en primer lugar, la astronomía. Se interesó activamente por los temas políticos, ayudando a su esposo en la gestión de los activos económicos y financieros de la isla. El 28 de mayo de 1308 nombró a Calcerado de Vergnea capitán y vicario de sus posesiones en Avola. Se supone que este último transfirió recursos al médico de la corte y alquimista, un tal Arnaldo de Villanueva, llamado Arnau, quien había planeado, junto con la reina, la construcción, en el sitio de Argimusto, de un gran talismán de piedra, capaz de curar al rey y a la familia real en vista de las tribulaciones apocalípticas, que se esperan en los próximos años. La muerte de la reina y el visionario diseñador hizo que la costosa y futurista estructura arquitectónica concebida como "Espejo de las estrellas" cayera en el olvido.
Pero la Naturaleza parece haber intervenido e incluso anticipado el ambicioso designio del profeta Arnau e interceptado el amor abrumador del soberano por ese valle sagrado, modelando en la roca la majestuosa figura de una mujer de manos unidas, atrapada en el acto de absorta y recuerdo contemplativo de la oración que hace pensar, con porte regio, en la mítica "Estrella de Aragón".
La zona de Argimusco, que data de la Edad del Bronce, se extiende sobre una vasta meseta, cuya altitud ronda los 1200 metros sobre el nivel del mar, ubicada en el límite entre las montañas Peloritani y Nebrodi, en pleno desarrollo del Val Demone. La Rocche dell'Argimusco representa uno de los complejos rocosos más interesantes del sur de Italia, tanto que se le compara con el sitio peruano de Marcahuasi.
Aquí es posible practicar la "Astronomía de los horizontes" según el erudito escocés McKee, ya que desde este lugar se pueden observar los cuatro horizontes.
La acción erosiva de la lluvia, el viento y la nieve ha dado forma a las rocas milenarias, modelándolas en figuras antropomórficas y zoomorfas de raro encanto y belleza.
El vasto claro, elegido como lugar privilegiado para observar el cielo, se convirtió en un extraordinario santuario natural donde se celebraban ritos sagrados en honor a los dioses de la Tierra y el Cielo.

En el valle de Argimusco, a pocos kilómetros de Montalbano Elicona y del Bosco di Malabotta, además del Orante es posible ver otras figuras megalíticas, como el Águila con el pico hacia el sur, en dirección a una tumba cueva y un molino rupestre, el alquimista, el fraile, el siciliano, el babuino y más.
Mientras que detrás, Etna, la reina de las nieves, domina la meseta con su graciosa grandeza.
Con motivo de los Equinoccios, cuando el Valle sigue inmerso en la oscuridad y el silencio, en el momento en que la Naturaleza aparece virgen, intacta, regenerada por los procesos nutricionales de la noche, se puede ver el amanecer cerca de la Rocca Salvatesta, un equinoccio excepcional. indicador gracias al cual es posible establecer el momento de rotación de las estaciones astronómicas en la Tierra y formular, en consecuencia, el calendario astronómico, útil para las prácticas agrícolas y religiosas de las poblaciones que se han sucedido a lo largo de los siglos.
Ser testigo del nacimiento de la estrella de fuego en el Valle de Argimusco representa una experiencia mística singular, inmersa en un paisaje de luces y sombras, de gigantes de piedra, en la incesante persecución de la realidad y el sueño, el cielo y la tierra, la historia y la leyenda.
Las Rocche dell'Argimusco, desde hace algunos años, se han convertido en objeto de estudio por entusiastas y expertos del sector e incluidas en un proyecto de investigación internacional gracias al interés de la arqueóloga Andrea Orlando. Intrigado y fascinado, al mismo tiempo, por el misterio de las rocas milenarias, Andrea Orlando ha llevado a cabo una serie de estudios que le han llevado a presentar su primer trabajo científico durante la prestigiosa conferencia de la SEAC (European Society for Astronomy in Culture) , que tuvo lugar en Malta en septiembre de 2014.
Ahora el sitio es un destino popular para exploradores, excursionistas y viajeros que aman la naturaleza y las experiencias ascéticas.


English version

The signing of the Caltabellota Peace (1302), which put an end to the Sicilian Vespro, the war that bathed Sicily for about twenty years, marked an important political change in the island's power games. The French domination of the Angevins gave way to the Aragonese and Frederick III of Aragon was crowned king of Trinacria "natural life during".
Federico III, one of the great buildings he built during his reign, and in his frequent wanderings along the Sicilian territory, elected as his favorite place, Montalbano Elicona, in the province of Messina, designated in 2015, "the most beautiful village in Italy ".Montalbano Elicona, enjoys a privileged position, with its 900 meters of height, overlooking the right side of the valley of the river of the same name. It was built on an ancient Roman and then medieval road that connects the Tyrrhenian coast to the Ionian coast of north-eastern Sicily. It has 2500 inhabitants and numerous monuments of artistic and historical value. The Mother Church is dedicated to St. Nicholas and is located in the historic center. From Piazza Umberto I you go up to the Castle, rebuilt between 1302 and 1311, which represents the only example, in Sicily, of a fourteenth-century residential Palace, located on the top of the promontory where the urban layout of the town winds. Not far from the Castle is the Church of Santa Caterina, in Romanesque style, in which various works of art are kept.
The most characteristic part is undoubtedly the ancient village with the typical houses stacked one on the other and the maze of narrow streets paved in sandstone that, at sunset, light up with golden glows.
Immersed in the solitary peace of the village, Frederick III of Aragon together with his wife Eleonora D'Angiò, although still struggling with her brother and the papacy, spent some peaceful moments there. Federico III was a beloved and well-liked ruler of the Sicilians, but even more so was his wife, Eleonora, a woman endowed with far-sightedness, balance and diplomatic ability. She had a profound religious faith that she associated with the Franciscan practice of poverty and penance. She dedicated his life to charitable works and donations to the Franciscan order. She had the Church of San Francesco built in Catania, which also became her last refuge.
Eleonora cultivated great passions, first of all, that for astronomy. She took an active interest in political issues, supporting her husband in managing the island's economic and financial heritage. On 28 May 1308 she appointed, as captain and vicar of his possessions of Avola, Calcerado de Vergnea. The latter, supposedly, transferred resources to the court doctor and alchemist, a certain Arnaldo de Villanueva, called Arnau, who had planned, together with the queen, the construction, at the Argimustus site, of a large stone talisman, able to heal the king and the royal family in view of apocalyptic tribulations, expected for years to come. The death of the queen and the visionary designer caused the expensive and futuristic architectural structure designed as "Mirror of the stars" to fall into oblivion.
But Nature seems to have taken part and even anticipated the ambitious design of the prescient Arnau and intercepted the growing love of the Queen for that sacred valley, shaping in the rock the majestic figure of a woman with clasped hands, caught in the moment of the assumption and contemplative recollection of the prayer that makes us think, in the attitude, of the mythical "Star of Aragon".
The area of ​​Argimusco, dating back to the Bronze Age, extends over a vast plateau, whose altitude is around 1200 meters above sea level, located on the border between the Peloritani Mountains and the Nebrodi Mountains, in the full unfolding of the Val Demone. The Argimusco's rocks are one of the most interesting rock complexes in southern Italy, so much so that they are compared to the Peruvian site of Marcahuasi.
Here it is possible to practice the "Astronomy of the horizons", according to the Scottish scientist McKee since, from this place, all four horizons can be observed.
The erosive action of rain, wind and snow has shaped the ancient rocks, modeling them in anthropomorphic and zoomorphic figures of rare suggestion and beauty.
The vast clearing, chosen as a privileged place to observe the sky, became an extraordinary natural sanctuary where sacred rites were celebrated in honor of the gods of Earth and Heaven.
In the Argimusco's valley, a few kilometers from Montalbano Elicona and the Bosco di Malabotta, in addition to the Orante, it is possible to see other megalithic figures, such as the Eagle with its beak facing south, in the direction of a cave tomb and a millstone rock, the Alchemist, the Friar, the Siculo, the Baboon and more.
While behind, the Etna, the Queen of the Snows, dominates the Plateau with its graceful grandeur.
On the occasion of the Equinoxes, while the Valley is still immersed in darkness and silence, in the time when Nature appears virgin, intact, regenerated by the nutritive processes of the night, you can see the rising of the Sun near the Rocca Salvatesta, a an exceptional equinoctial indicator thanks to which it is possible to establish the time in which astronomical seasons change on the Earth and therefore to formulate the astronomical calendar, useful for the agricultural and religious practices of the populations that have followed one another over the centuries.
Attending the birth of the "fiery star" in the Argimusco Valley, represents a singular mystical experience, immersed in a landscape of lights and shadows, of stone giants, in the incessant succession of reality and dream, sky and earth, history and legend.
The Argimusco's rocks, for some years, have become the object of study by enthusiasts and experts in the sector and included in an international research project thanks to the interest of the archaeologist astronomer Andrea Orlando. Intrigued and fascinated, at the same time, by the mystery of the millenary Rocks, Andrea Orlando made a series of studies that led him to present the first scientific work during the prestigious SEAC (European Society for Astronomy in Culture) conference , which was held in Malta, in September 2014.
Now the site is a destination frequented by explorers, hikers and travelers who love nature with ascetic experiences.





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