Il Cerasuolo di Vittoria





Il Cerasuolo di Vittoria è un blend di Nero d’Avola e Frappato. Il termine Cerasuolo deriva dal latino Cerasium, vale a dire “Ciliegia”   Si deve a una nobildonna il merito di aver favorito la nascita di un vino  caratterizzante l’area del Sudest siciliano compresa tra Caltanissetta e Catania. Unica DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) della Sicilia vinicola, il Cerasuolo è segno inequivocabile di qualità e pregio. Le sue radici affondano nella notte dei tempi. Testimone ne è un contratto di compravendita, “Plaga Mesopotamium” (III sec. a. C.), ritrovato nei pressi della zona archeologica di Camarina e oggi custodito presso il Museo Paolo Orsi di Siracusa. La sottile lamina di piombo arrotolata sottoscriveva l’acquisto di un ettaro di vigneto da parte di una rivenditrice del prelibato nettare.

Il 1607 indica l’anno dell’edificazione della città di Vittoria, in provincia di Ragusa, che assume il nome della sua fondatrice, Vittoria Colonna Enriquez, moglie del Conte Cabrera di Modica. Donna Vittoria, nel progettare e definire il piano economico e sociale della sua cittadina, concesse dei privilegi ai  coloni che avrebbero impiantato dei vigneti. Da lì a poco si assistette a una enorme espansione di vigne e, conseguentemente, di produzione enologica. A fine Ottocento la diffusione della fillossera e la crisi del commercio con la Francia, misero in ombra il settore, sostituito da orticoltura e floricoltura.

Un secolo più tardi, la presa di coscienza di alcuni imprenditori del luogo, ridà vitalità al mondo del vino che, da quel momento, non subisce battute d’arresto. 

Nel 1973 e successiva rettifica del 1991, il Cerasuolo ottiene il riconoscimento della DOC aprendo, di fatto, le porte verso un cammino di valore e rigore produttivo. Il 13 settembre del 2005 arriva l’atteso Decreto ministeriale che assegna la DOCG, riservata a quei vini di particolare prestigio nazionale e internazionale. Dall’alba del terzo millennio  il Consorzio di tutela del Cerasuolo di Vittoria DOCG e Vittoria DOC si prefigge lo scopo di tutelare e coordinare tutte le iniziative relative, vigilare costantemente sul rispetto del disciplinare, nonché  promuovere il marchio e l’immagine di una Sicilia laboriosa, dedita alla terra e alle buone pratiche “in un perenne connubio di tradizione e innovazione, nuovi linguaggi e  pratiche all’avanguardia ” come afferma Guglielmo Manenti, attuale Presidente dell’Ente. “Valorizzare il nostro territorio e, nello specifico, il Cerasuolo che lo rappresenta a pieno titolo, equivale a mettere in campo risorse, studio, impegno costante”.

 Il Cerasuolo, con i suoi sentori fruttati di mele e prugna, pesca e ciliegia, con il suo tocco vellutato, asciutto e sincero ricorda la poesia dei rossi colori d’autunno, i canti  e le danze durante la vendemmia, i riti propiziatori,  i bastimenti carichi di botti al largo del Mediterraneo. Tracce ancora visibili di cultura, legami profondi, antica saggezza. 

                                                                                   

                                                                                                                      © Alvice Cartelli






Cerasuolo di Vittoria is a blend of Nero d'Avola and Frappato. The term Cerasuolo derives from the Latin "Cerasium," meaning "cherry." A noblewoman is credited with fostering the creation of a wine that characterizes the southeast Sicilian area between Caltanissetta and Catania. The only DOCG (Controlled and Guaranteed Designation of Origin) in Sicilian winemaking, Cerasuolo is an unmistakable sign of quality and prestige. Its roots date back to the dawn of time. Evidence of this is a purchase contract, "Plaga Mesopotamium" (3rd century BC), found near the archaeological site of Camarina and now housed at the Paolo Orsi Museum in Syracuse. The thin, rolled-up lead sheet signed the purchase of a hectare of vineyard from a retailer of the delicious nectar.

1607 marks the year of the founding of the city of Vittoria, in the province of Ragusa, named after its founder, Vittoria Colonna Enriquez, wife of Count Cabrera of Modica. Donna Vittoria, in designing and defining the economic and social plan for her town, granted privileges to settlers who planted vineyards. Soon thereafter, a huge expansion of vineyards and, consequently, wine production took hold. At the end of the 19th century, the spread of phylloxera and the crisis in trade with France overshadowed the sector, replaced by horticulture and floriculture.

A century later, the awareness of some local entrepreneurs revived the wine industry, which has continued uninterrupted since.

In 1973, and with a subsequent amendment in 1991, Cerasuolo obtained DOC recognition, effectively paving the way for a path of value and rigorous production. On September 13, 2005, the long-awaited Ministerial Decree was issued granting DOCG status, reserved for wines of particular national and international prestige. Since the dawn of the third millennium, the Consortium for the Protection of Cerasuolo di Vittoria DOCG and Vittoria DOC has aimed to protect and coordinate all related initiatives, constantly monitor compliance with the regulations, and promote the brand and image of a hard-working Sicily, dedicated to the land and good practices "in a perpetual blend of tradition and innovation, new languages ​​and cutting-edge practices," as Guglielmo Manenti, the current President of the Consortium, states. "Promoting our territory, and specifically Cerasuolo di Vittoria, which fully represents it, means deploying resources, research, and constant commitment."

Cerasuolo, with its fruity aromas of apple and plum, peach and cherry, with its velvety, dry, and sincere touch, recalls the poetry of the red colors of autumn, the songs and dances during the grape harvest, the propitiatory rites, the ships loaded with barrels sailing the Mediterranean. Visible traces of culture, deep bonds, and ancient wisdom.


                                                                                                        © Alvice Cartelli

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