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Wine&music

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Quest’anno nei giorni 20, 21 e 22 settembre è tornato a risplendere  e a far parlare di sé, il Vittoria jazz festival, fiore all’occhiello di questa città della provincia di Ragusa che  tante potenzialità possiede e tante opportunità  offre in  ambiti come agricoltura, viticoltura, floricoltura,  ortofrutta, oltre a quello  artistico - culturale. La XIII edizione del Vittoria jazz festival ne è un esempio lampante. Nella sua veste rinnovata,  ha presentato, sotto la guida attenta e vigile del celebre sassofonista Francesco Cafiso, da sempre direttore artistico della prestigiosa manifestazione, un ricco cartellone di performances musicali che vanno dall’esibizione di varie street band, la presenza sul palco dello stesso Cafiso con altri talentuosi musicisti e ancora Fabrizio Bosso 4et  special guest Nico Gori, in un progetto intitolato “We wonder” dedicato al noto artista Steve Wonder. Il Vittoria jazz festival, puntando all’obiettivo della  valorizzazione del territorio, si è aperto ad

Sempreverde Atelier

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In Grecia casa veniva chiamata   Oikos,  nell’antica Roma  Domus.  Uchi , in giapponese, indica la sede degli affetti più autentici. Per lo scrittore peruviano Sergio Bambarèn casa è il posto per sognare, il luogo da cui ammirare il cambiamento delle stagioni e provare gioia per il resto della vita. Freud paragona la casa al ventre materno, dove ci si sente protetti e al sicuro dalle insidie dell’esistenza.  Laddove, nell’abbacinante luce del Sud,  la Terra si concede al Mare, sorge Sempreverde, un concetto controcorrente dell’abitare, una casa innovativa ed ecologica.  Punta Secca, chiamata dagli abitanti “A sicca”, è una frazione del Comune di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, popolata, durante l’inverno, da 519 anime.  Il piccolo borgo marinaro, in corrispondenza dell’estate, cresce a dismisura  fino a trasformarsi  in un’amena località turistica, meta prediletta  di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, senza tuttavia,  smarrire quel tratto identitario che da

TAU_ tastyhouse

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Progetto grafico di Noah Cavarra TAU è l’acronimo di Tamara, Azzurra e Ursula, tre amiche che hanno messo insieme le loro fantastiche abilità e il desiderio di scrivere una nuova pagina nel quadro dell’artigianalità mediterranea.  Il tema del viaggio è centrale nella progettualità di queste donne dall'impronta siculo-tedesca  che, provenienti da formazione e culture diverse, hanno voluto ridisegnare  il profilo dei loro interessi nutrendolo di insoliti e innovativi spunti creativi,  guardando alle origini e alla radice dell’ ingegnosa operosità dell’ Homo faber . TAU è aggiustare i giorni scommettendo su un’idea di domani e di imprenditorialità  smarrita tra le pieghe di una tecnologia sempre più dilagante e prorompente.                                                                  collezione The colors of Africa Nella prospettiva di una sfida nei confronti di un orizzonte fragile e precario, di un immobilismo straripante, di connessioni adagiate sulla stagnazione di mentalità

Semplice illusione

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Sono convinta che ogni essere umano, nell’istante in cui nasce, riceva dei doni, sotto forma di doti e talenti che ognuno di noi sviluppa come crede. E Gaetano, fra tutti, ha ricevuto tre di questi splendidi doni, uno sguardo metafisico che lo porta a cogliere la realtà nella sua essenza, una sensibilità fuori dal comune per vedere le cose sotto una prospettiva diversa, e, per ultimo,  una scatola di pastelli per colorare il mondo.  Si, perché il mondo di Gaetano è colore, in assoluto. Nel suo slancio creativo e continua ricerca che non conosce sosta ed esitazioni, utilizza acquerelli, matite, vernici, oli, acrilici, e poi ancora materiali naturali e pregiate tele su cui scrive le sue emozioni, incide la sua anima, tesse il racconto della propria storia.  Nelle opere di Gaetano Condorelli quello che colpisce è la moltitudine di soggetti che animano il suo diario intimo. Dai paesaggi iblei ai tramonti mediterranei, dalle scene di ordinaria quotidianità al gesto di devozione nei confron

Omaggio a Lapideo

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Mandala dell'amicizia Quest’anno il mio contributo al 10° compleanno di Lapideo è affidato al potere della parola, una parola che si riveste di molteplici significati, primo fra tutti il sentimento di gratitudine e benevolenza nei confronti di Loredana, Roi e Manuela che questo posto hanno curato e custodito, per restituirlo a noi, comunità di Stallaini, interconnessa e dialogante, all’interno della quale non si teme critica, censura e verbo giudicante. Una comunità che ogni anno si da appuntamento per celebrare l’arte in tutte le sue sfumature e intime declinazioni. Io vivo questo luogo come uno spazio di libertà, una parentesi dove poter esprimere me stessa, essere me stessa, far fiorire me stessa.  Feudo Stallaini è il luogo della cura per eccellenza, senza la cura queste opere d’arte non sarebbero fruibili, si sarebbero smarrite, Lapideo non si sarebbe ripetuto negli anni. Ed è proprio della cura che desidero parlarvi. Ci sono tanti modi per dire cura e Luigina  Mortari, nel su